Un bullone è un elemento di fissaggio, utilizzato in edilizia, nell’automotive e in vari altri ambiti. C’è chi si riferisce al bullone indicandolo come la singola vite meccanica, in realtà i bulloni sono sempre costituiti da più elementi, con un minimo di due: la vite meccanica filettata e il dado, che permette di fissarla saldamente nel materiale in cui è infilata. Tra questi due elementi si sfruttano spesso anche delle rondelle, che permettono di distribuire meglio le forze in gioco, rendendo più stabile e saldo il fissaggio del bullone.
Dove si usano i bulloni
I bulloni sono molto sfruttati sia in carpenteria, sia in legno che metallica, sia in ambito edile. Il più ampio concetto di bulloneria strutturale comprende quei bulloni che si possono utilizzare per fissare tra loro strutture in acciaio, dove è necessario che l’elemento di giunzione svolga il proprio compito in maniera egregia. Si sfruttano poi i bulloni anche nella produzione di mobili e suppellettili, nell’automotive e in meccanica, per la produzione di macchinari di vario genere. Gli elementi essenziali di un bullone possono infatti essere sfruttati ogni qual volta sia necessario ottenere una presa salda e resistente, anche nel caso in cui gli elementi che congiungono siano sottoposti a forze esterne, come ad esempio vibrazioni costanti. Esistono in commercio tante diverse tipologie di bulloni, che si diversificano per la testa e il fusto della vite utilizzata e per la forma del dado, che spesso è di tipo esagonale.
Cosa si intende per bullone
Quando si parla di bulloni è bene fare una precisazione semantica. In passato infatti erano indicate come bulloni le classiche viti meccaniche, che presentano un fusto con finale piatto, privo di punta. È invece più corretto indicare con il termine bulloni un insieme di almeno due elementi: la vite meccanica e il dado di bloccaggio. Ancora oggi capita comunque che il termine sia utilizzato, in modo non corretto, per indicare la sola vite meccanica, che di per sé non offre tutte le caratteristiche espresse dal concetto di bullone. Tutte le componenti di un bullone sono solitamente in acciaio, o comunque in un metallo resistente alla trazione, alla pressione, alle forze laterali. Sono infatti proprio le caratteristiche fisiche di questi materiali a offrire al bullone la corretta tenuta nel corso del tempo. Esistono anche bulloni in bronzo, in ottone, titanio e in varie leghe. In commercio si possono trovare anche bulloni in materiale plastico, quale ad esempio il nylon, che garantiscono la corretta tenuta in condizioni climatiche particolari, o anche nel caso in cui la giunzione debba offrire conducibilità elettrica minima.
Come si usano i bulloni
Mentre quando si usano le viti classiche è possibile utilizzarle direttamente per creare il foro in cui saranno inserite, le viti meccaniche sono prive di punta e quindi si possono inserire esclusivamente in fori già predisposti. La misura della vite meccanica dovrà essere di poco inferiore rispetto a quella del foro preparato. Si inserisce la vite meccanica nel foro e la si spinge fino a far fuoriuscire il filetto dall’altra parte; si procede poi avvitando il dado sul terminale del fusto della vite, facendolo precedere da una rondella. Per poter avvitare correttamente un bullone è necessario avere a disposizione due utensili: uno per serrare il dado, l’altro per serrare o tenere ferma la testa della vite.