Quando si parla di Stati Uniti, il rimando è pressoché automatico alla città di New York. Il posto che fa sognare da sempre, dai più grandi ai più piccini. La fama della Grande Mela ha raggiunto diverse parti del globo grazie a film, serie tv e romanzi. Il sogno americano è stato alimentato in modo spropositato tanto da rendere la città una delle mete più ambite per i turisti.

In tanti già conoscono le attrazioni principali che New York offre al visitatore, ma la città deve la sua gloria soprattutto ai suoi 5 distretti, chiamati ufficialmente boroughs: Brooklyn, Queens, Bronx, Staten Island e Manhattan. Quest’ultimo è tra i più conosciuti al mondo e se si ha intenzione di visitarlo, bisogna assolutamente consultare https://www.hellotickets.it/usa/new-york/cosa-fare-a-manhattan/sc-1-1573 per avere una panoramica di tutto ciò che si può vedere e i posti più interessanti dove fare tappa.

Se molti tra noi conoscono almeno per sentito dire i grattacieli più famosi, i musei imperdibili da visitare, i parchi in cui passeggiare, etc.. forse, non tutti sono a conoscenza di alcune chicche che questa città regala. Dall’origine dell’appellativo Big Apple a quante lingue si parlano, passando per altre particolarità, scopriamo insieme alcune curiosità di New York.

New York, la Grande Mela

L’espressione Big Apple, ovvero Grande Mela, deve la paternità allo scrittore Edward S. Martin. Nel suo libro “The Wayfarer in New York” appare per la prima volta questo appellativo. La città è stata paragonata a un melo che affonda le radici nella valle del Mississippi e il frutto a New York City.

Successivamente, il termine venne ripreso dallo scrittore di corse su prato John J. Fitz Gerald. L’ispirazione gli venne dopo aver sentito chiamare “Big Apple” l’ippodromo di New York da due stallieri afroamericani. Il cronista sportivo ha utilizzato questo termine per la sua rubrica, “Around the Big Apple”, dedicata alle corse ippiche sul “New York Morning Telegraph”.

Il riferimento alla mela veniva utilizzato anche dai fantini che erano soliti chiamare le gare newyorkesi “big apples” perché il primo premio che veniva dato ai cavalli era proprio una mela. Inoltre, un’altra curiosità si può trovare, dal 1997, all’angolo tra la 54esima e Broadway, dove visse proprio Fitzgerald; infatti, quel punto è noto come Big Apple Corner. È grazie al giornalista sportivo se questo nickname è stato reso così popolare.

Tanti nomignoli, un solo nome ufficiale

Nonostante New York sia conosciuta nel mondo con tanti nomi, in realtà ne ha soltanto uno da ritenere ufficiale: New York City. Anticamente, però, si chiamava Nieuw Amsterdam. Infatti, la città è stata fondata nel 1624 dagli olandesi con quel nome. Il primo insediamento si trovava a sud di Manhattan e, nel 1664, gli inglesi lo conquistarono e decisero di cambiare il suo nome in New York.

New York è poliglotta

New York è tra le città più popolose, con i suoi oltre 8 milioni e 300 mila abitanti viene spontaneo pensare che possa essere una città poliglotta. Terra di coloni prima e di immigrati dopo, la stratificazione sociale è variegata; infatti, quasi il 40% degli abitanti è nato al di fuori degli States. Secondo l’Organizzazione per la conservazione dei linguaggi, l’Endangered Language Alliance (ELA), a New York si parlano 800 lingue, tra queste però alcune rischiano di scomparire a causa di alcuni fattori.

Un po’ di Berlino a New York

Questa è tra le più curiose particolarità che si possono trovare a New York. In pochi sanno, infatti, che in città sono presenti ben 5 pezzi del Muro di Berlino. Il motivo è semplice: dopo la caduta del Muro, nel 1989, alcune sue parti sono state vendute all’asta e al momento si trovano sparse in diverse parti del mondo.

Non è difficile trovarli. Ad oggi si presentano decorati con graffiti e sono esposti al pubblico. Sono tutti e 5 localizzati nel distretto di Manhattan. Il primo pezzo, il più famoso, è stato dipinto dall’artista Thierry Noir. Si può vedere nella zona di Midtown. Si trova in un posto chiuso per evitare che diventi bersaglio dei vandali e si rovini a causa delle intemperie.

Il secondo pezzo, invece, si trova a Battery Park. L’autore è sempre Noir. È importante la storia di questo pezzo perché è stato donato alla Grande Mela direttamente dal Consolato Tedesco. Il terzo pezzo è il più famoso. È stato donato nel 2014 dalla Germania alle Nazioni Unite, infatti è localizzato esattamente all’ingresso della sua sede. Particolare anche sul piano storico per la frase che riporta in calce: Trophy of Civil Rights, ovvero il Trofeo dei diritti civili.

Il quarto pezzo è nel cuore pulsante di Manhattan, a Times Square, nel museo “Ripley’s Believe It or Not!”. È stato acquistato dallo stesso archivista del museo, Edward Meyer. Il quinto ed ultimo pezzo è immerso nel verde, nei giardini dell’Intrepid Sea-Air-Space Museum. Cattura subito l’attenzione la colomba incisa nella pietra con l’utilizzo di un semplice martello e scalpello. Il significato è molto profondo, l’artista Kiddy Citny ha deciso di rappresentare quest’immagine per dare l’idea della libertà e liberazione reincarnata proprio dalla colomba.

Un po’ di Italia a New York

Se l’Italia ha dato i natali alla pizza, New York è la sede madre della prima pizzeria aperta negli Stati Uniti. Inaugurata nel 1905, la pizzeria Lombardi’s Pizza si è aggiudicata il primo posto negli States. Si trova al 32 Spring Street all’angolo di Mott Street nella zona oggi nota come NoLIta (ovvero North of Little Italy), nel distretto di Manhattan. Il proprietario era un immigrato italiano, Gennaro Lombardi, che decise inizialmente di aprire un negozio di alimentari tra il 1895 e il 1897, per poi aprire ufficialmente la sua pizzeria. La Pizza Hall of Fame l’ha riconosciuta come la prima pizzeria negli USA.

Prima cimiteri, poi parchi

Alcuni luoghi che oggi si presentano come parchi, anche tra i più famosi della città, in origine erano dei cimiteri. Stiamo parlando di Washington Square Park, Battery Park, Union Square Park e Madison Square Park. Secondo alcune voci di corridoio, ancora oggi, se si decidesse di scavare un po’, si potrebbero trovare oltre 15mila corpi sepolti sotto il Washington Square Park. Se sia vero o meno, è innegabile che la città di New York nasconda tanti segreti tutti da scoprire.

Una curiosa leggenda metropolitana

La Federal Reserve Bank è una delle 12 banche federali degli Stati Uniti. Tra tutte è quella più pingue di denaro; infatti, si stima che contenga la più grande quantità di oro al mondo, circa 7mila tonnellate. Ora parliamo di Einstein. Cosa c’entra il fisico più importante del XX secolo con la riserva aurea più famosa al mondo?

C’è una leggenda metropolitana che racconta che in uno dei caveau, depositi di massima sicurezza della Federal Reserve Bank, siano conservati e custoditi i bulbi oculari di Albert Einstein. Alcuni sostengono, però, che non sia del tutto una leggenda.

L’ESTA

New York, tra storia e leggenda, tra arte e cultura, si posiziona sul podio tra le città più affascinanti del mondo da visitare almeno una volta nella vita. Però, la prima cosa da sapere prima di prenotare un viaggio per gli Stati Uniti senza visto è che c’è bisogno di avere, oltre ad altri documenti come il passaporto, anche un’autorizzazione ESTA. L’ESTA USA, l’Electronic System for Travel Authorization, è un’autorizzazione digitale al viaggio senza visto del Governo degli Stati Uniti, dove si andrà ad usufruire del Visa Waiver Program.