La cessione del quinto si conferma come una delle formule di finanziamento più apprezzate dagli italiani. Nel corso dell’ultimo anno questo tipo di soluzione ha rappresentato il 10% delle erogazioni complessive: sono numeri importanti (si parla di almeno sei miliardi di euro) che confermano il gradimento dei consumatori nei confronti di questa formula.

Eppure si tratta di un presto a cui non tutti possono accedere: la cessione del quinto è riservata solo ad alcune categorie di soggetti. Vediamo quali sono i requisiti necessari per ottenerla e cerchiamo di capire quali sono i motivi che hanno portato al successo di questo prestito analizzando i suoi pro ed i suoi contro.

Chi può ottenere la cessione del quinto

La cessione del quinto può essere richiesta solo da tre categorie di soggetti, ovvero i pensionati, i dipendenti pubblici ed i dipendenti privati che lavorano per aziende che presentano determinati requisiti. Ma non è tutto, perché chi rientra in queste categorie deve presentare delle qualità per poter ottenere il finanziamento.

I pensionati devono avere un’età inferiore ai 90 al termine del piano di rimborso (ma ci sono alcuni istituti di credito che fissano limiti anagrafici più bassi) e la loro pensione deve essere più alta rispetto all’importo minimo. I lavoratori dipendenti invece devono avere la residenza in Italia, un’età compresa tra i 18 ed i 63 anni ed un contratto di lavoro a tempo indeterminato.

Il prestito con cessione del quinto dello stipendio o della pensione rientra nella grande categoria dei prestiti personali, perché il beneficiario può impiegare in libertà le somme ottenute. Ma a parte questo, la cessione del quinto si distingue dai tradizionali prestiti personali per una serie di caratteristiche.

Le modalità di rimborso

Le guide e le recensioni pubblicate sul portale di Cessionedelquintofacile, raggiungibile all’indirizzo https://www.cessionedelquintofacile.com/, permettono di conoscere in maniera approfondita questa particolare formula di finanziamento. Il primo tratto distintivo è rappresentato sicuramente dalla modalità in cui avviene il rimborso: nei normali prestiti, le rate vengono pagate dal soggetto che ha ottenuto il finanziamento tramite addebiti sul conto o con i tradizionali bollettini.

Nella cessione del quinto le rate vengono pagate dal datore di lavoro o, per i pensionati, dall’ente che paga la pensione. L’importo della rate viene poi trattenuta dalla busta o dal cedolino. Si tratta di una soluzione comoda sia per il beneficiario del prestito, che non deve ricordarsi delle varie scadenze, che per l’istituto che ha erogato il finanziamento, visto che non c’è il rischio di insolvenza da parte del cliente.

Garanzie, importo, durata e rata mensile

E proprio per questo motivo, al di là della presenza dello stipendio e dei requisiti elencati in precedenza, le banche che erogano il prestito non richiedono ulteriori garanzie; per lo stesso motivo, il prestito può essere concesso anche ai cattivi pagatoti. La legge, comunque, prevede l’obbligo di una copertura assicurativa contro il rischio di perdita dell’impiego e contro il rischio di morte.

L’importo massimo che si può ottenere dipende da diversi fattori, ma in particolare è determinato dall’entità dello stipendio o della pensione e dalla durata del piano di rimborso. L’importo della rata mensile, infatti, non può essere più alta del 20% dello stipendio netto (ecco da cosa deriva il nome “quinto”). L’impegno mensile rimane costante per l’intera durata del finanziamento che può andare da un minimo di due anni ad un massimo di dieci anni.

I motivi del successo: pro e contro della cessione del quinto

L’elenco dei pro della cessione del quinto è davvero lunga. Innanzi tutto, il prestito viene concesso con maggiore facilità: il fatto che le rate vengano pagate da soggetti decisamente più stabili ed affidabili mette al sicuro l’istituto erogante da brutte sorprese; inoltre, come detto, la cessione del quinto può essere concessa anche ai cattivi pagatori, ovvero soggetti che in passato hanno avuto qualche problema di solvibilità e che per questo difficilmente riescono ad ottenere altri prestiti.

Un altro grande vantaggio è rappresentato dalla convenienza dei tassi di interesse applicati, soprattutto per i dipendenti pubblici, grazie a particolari convenzioni tra le banche e le amministrazioni. Un altro vantaggio è rappresentato dalla certezza dell’impegno mensile, nel senso che l’importo rimane invariato per tutta la durata del finanziamento e, non potendo andare oltre il 20% dello stipendio, rimane sempre sostenibile.

Anche le modalità in cui avviene il rimborso vanno inserite nella lista dei vantaggi: con le rate pagate dal datore di lavoro, il dipendente non deve ricordarsi date, fare file in banca o effettuare calcoli per capire quanto deve mettere da parte per rispettare l’impegno mensile. Ma pure la cessione del quinto presenta qualche lato oscuro.

Il limite più grande è rappresentato dal fatto che non tutti possono accedere al finanziamento: rimangono esclusi tutti i liberi professionisti, i lavoratori con contratto a tempo determinato, i neoassunti, i dipendenti di imprese private di piccole dimensioni ed i pensionati che ricevono la minima. Inoltre bisogna considerare il peso che può avere il costo dell’assicurazione obbligatoria: è vero che i tassi sono più convenienti, ma le polizze possono far salire i costi.