La pulizia a ultrasuoni è estremamente efficace e viene impiegata per trattare diversi oggetti, dai gioielli alle lenti, dalle penne stilografiche agli orologi da polso, dai mulinelli da pesca agli strumenti musicali, dai tappeti alle persiane. Consente di pulire in profondità. È, per altro, sfruttata in campo odontoiatrico, chirurgico, elettronico, industriale. I primi strumenti commerciali per la pulizia a ultrasuoni arrivarono negli anni Cinquanta.

La lavatrice a ultrasuoni: ecco cos’è

Le lavatrici a ultrasuoni sfruttano il fenomeno della cavitazione ultrasonora. Sul fondo di una vasca di acciaio inox, un generatore elettronico ultrasonoro e un trasduttore emettono, in un liquido come l’acqua, onde ultrasonore di compressione e depressione, a grande velocità, a seconda della frequenza del generatore (di solito: tra i 25 e i 50 KHz.). Le onde fanno sì che si verifichi, nel liquido, la cavitazione ultrasonora.

Ecco, allora, cosa avviene: si formano tantissime bollicine di gas che crescono di dimensioni fino a che non finisce la fase di depressione, contraddistinta da una pressione negativa. Per questo, si dice “cavitazione”: praticamente, si formano cavità gassose nel liquido. A questo punto, si ha la compressione a ultrasuoni, ovvero, le bollicine si comprimono in virtù della pressione a cui sono sottoposte. Il gas, allora, aumenta di temperatura.

Le bolle collasseranno, poi, su se stesse, e la superficie dell’oggetto sottoposto a trattamento subirà l’impatto della grande energia d’urto che si sprigionerà, venendo, in tal modo, pulita. È la micro spazzolatura ad altissima frequenza: una pulitrice ultrasuoni al massimo della potenza (50 KHz circa) arriva intorno alle 50mila volte al secondo. Si comprende facilmente l’efficacia di un tale processo. Per altro, in queste macchine, va a combinarsi la pulizia fisica con quella chimica del detergente (si consiglia di aggiungere all’acqua un solvente adatto per l’oggetto da pulire). Generalmente, l’operazione richiede dai tre ai sei minuti, poi, a seconda dell’articolo da sottoporre al trattamento, può pure superare i 20.

Usi e applicazioni

Le lavatrici a ultrasuoni professionali sono uno strumento per ottimizzare le operazioni di pulizia, garantendo risultati ottimali. Il trattamento si adatta a molti dei materiali duri, non assorbenti, che non riportano conseguenze negative a contatto col detergente. Si pensi al metallo e alla plastica, per esempio. La pulizia a ultrasuoni è perfetta per oggetti come cavi, aste, piccoli componenti elettronici e oggetti in vetro, alluminio, ceramica, plastica.

I pulitori a ultrasuoni industriali trovano applicazione, per esempio, in campo sportivo e automobilistico, tipografico, medico e farmaceutico, si utilizzano per il trattamento delle componenti delle unità disco. Questa tecnologia risulta efficace per oggetti contaminati quali scambiatori di calore e tubi. Si tenga presente che la pulitrice a ultrasuoni non sterilizza, non rimuove spore e virus. In campo medico, la sterilizzazione viene dopo la pulizia a ultrasuoni.

Dove acquistare e come scegliere una lavatrice a ultrasuoni

Per l’acquisto di una di queste macchine, ci si può rivolgere pure al mercato e-commerce. È una soluzione molto pratica. Si potrà scegliere l’articolo dal catalogo; le anteprime prodotto mostreranno le info principali, come prezzo e modello. Cliccando sull’anteprima, si potrà consultare la scheda tecnica.

Per scegliere la pulitrice a ultrasuoni, bisogna valutare due caratteristiche principali: dimensioni e capacità. Questo perché si dovrà andare a considerare la tipologia di oggetti che si intendono trattare e quali dimensioni hanno. Pure il peso è un fattore importante: una corretta valutazione in tal senso permette di evitare sovraccarichi e problemi che possono condurre al danneggiamento della lavatrice a ultrasuoni. In conclusione, se non si hanno particolari esigenze relative alla posizione dei trasduttori, si consideri il proprio budget e gli oggetti che si intende trattare.