Chi era Giulio Cesare? Dittatore territoriale, folle militare, console, filosofo o polito romano?

La storia dell’antica Roma ha tanti personaggi controversi, ma quello la cui fama ancora riecheggia a distanza di secoli, è indubbiamente: Giulio Cesare.

Uno dei primi a dare testimonianze scritte della realtà degli intrighi politici, dell’animo umano e della folle corsa al potere politico. Un mondo in cui lui stesso venne totalmente travolto e soggiogato.

Biografia del grande Giulio Cesare

Giulio Cesare nasce in una famiglia nobile romana, con un nome importate, ma non ricca. Secondo la leggenda si narra che uno dei suoi avi fosse addirittura Romolo. Il ramo della sua famiglia aveva il cognome “Caesar”. La sua data di nascita è datata tra il 12/13 luglio del 100 A.C.

Il quartiere in cui visse con la famiglia era Suburra, un quartiere malfamato di Roma.

Giulio Cesare crebbe in un momento particolarmente travagliato. Era in atto una guerra civile che divise Roma in populares, cioè democratici, e optimates, i monarchici.

Da qui riesce a intraprendere la propria carriera politica e militare. Inizia a fare debiti per avere una vita più agiata e quindi poter avere accesso al governo Romano. Tra complotti, alleanze, schermaglie e tradimenti, riesce a diventare un’esponente di spicco. La vera e propria ascesa politica avviene quando ha 31 anni, quando venne eletto questore.

Il periodo della dittatura

Nel 60 A.C Giulio Cesare stipula un’alleanza con Crasso e Pompeo. Da qui diventa il primo Triumvirato della storia. Nel frattempo l’espansione di Roma continua, tra alti e bassi, fino a conquistare mezza Europa.

Tornando dalla campagna di Spagna, Giulio Cesare prende il potere come dittatore. In questo periodo, di 5 anni, furono erette sculture e monumenti, ancora visibili oggi, che aumentavano il potere del suo nome.

La morte è passata alla storia per il complotto con cui tutti i suoi alleati e nemici, decisero di ucciderlo a coltellate.

Curiosità sulla vita di Giulio Cesare

Prima della morte di Giulio Cesare ci furono diversi presagi che lo avevano allertato. Infatti, secondo la tradizione romana, era molto importante valutare quello che veniva detto dagli dei.

Tra questi, quelli che lo stesso Giulio Cesare trascrisse, era strani fuochi che bruciavano alla nascita di nuovi bambini. Uccelli solitari volteggiavano sul foro romano, dove si tenevano i suoi comici.

Rumori sinistri disturbavano il suo sonno. In uno dei sacrifici agli dei, non venne trovato il cuore della vittima. Tutti questi erano dei segnali di un’imminente morte prematura a cui Giulio Cesare non diede peso.