I dipendenti pubblici e statali con contratto a tempo determinato possono comunque accedere al credito, anche se con alcune limitazioni legate alla temporalità del loro contratto.

Oltre ai classici prestiti personali ed alle cessioni del quinto, i dipendenti pubblici e statali possono accedere a dei particolari prestiti agevolati Inpdap, gestiti dall’Inps, anche se con un contratto a tempo determinato.

Prestiti per dipendenti pubblici e statali a tempo determinato: requisiti necessari

I dipendenti pubblici e statali con contratto di lavoro a tempo determinato o a progetto, possono comunque richiedere un prestito purché rispettino alcuni parametri fondamentali.

Innanzitutto possibilmente bisogna avere un contratto di lavoro di almeno 36 mesi, sotto i quali difficilmente si riuscirebbe ad ottenere un prestito.

Meglio ancora se l’esperienza lavorativa in corso non è la prima, ma si è già al secondo o terzo contratto, il che è indice di un gradimento del proprio lavoro e di una posizione più indirizzata verso la stabilizzazione del posto di lavoro.

Dopo di ché è necessario aver maturato un minimo di TFR da vincolare a garanzia del prestito da richiedere, in modo di fornire maggiori garanzie alla banca o alla finanziaria.

Come richiedere un prestito per dipendenti pubblici e statali a tempo determinato

Una volta in possesso dei requisiti necessari, i dipendenti pubblici e statali con contratto di lavoro a tempo determinato devono anche formulare una richiesta di prestito in linea con le loro possibilità.

Prima di tutto la durata del prestito deve essere ben inferiore a quella del proprio contratto di lavoro. Per esempio, se avete una validità del contratto per altri 30 mesi, potete richiedere un prestito rimborsabile in 24 mesi, in modo da rimanere ben al di sotto dei limiti.

Inoltre è necessario che il TFR vincolabile al prestito copra l’intera somma richiesta, in modo da fornire una garanzia eccellente alla banca o alla finanziaria.

Richiedere piccoli importi rimborsabili velocemente aumenta sensibilmente la possibilità di riuscire ad ottenere un prestito, e limita la possibilità di ricevere un rifiuto con automatica segnalazione ai Crif.

Prestiti per dipendenti pubblici e statali a tempo determinato: evitare le segnalazioni ai Crif

Un aspetto fondamentale per richiedere un prestito per dipendenti pubblici e statali a tempo determinato è quella di non avere segnalazioni ai Crif, né per problemi gravi come pignoramenti e protesti, né per problemi minori come rifiuti di prestito o ritardi nei pagamenti.

Essendo già una situazione difficile è necessario avere una reputazione perfetta, senza nessun tipo di segnalazione.

Purtroppo però in caso di rifiuto di un prestito viene effettuata una segnalazione automatica ai Crif, che verrà cancellata soltanto dopo un mese.

Proprio per questo in caso di rifiuto di un prestito è necessario attendere un mese prima di riprovare, ed assicurarsi prima che la segnalazione sia stata effettivamente cancellata altrimenti è necessario intervenire personalmente per sollecitare la sua rimozione.

Aumento delle garanzie in caso di rifiuto di un prestito

In caso di rifiuto di un prestito, i dipendenti pubblici e statali con contratto a tempo determinato o a progetto devono o riformulare la propria richiesta diminuendo l’importo e la durata o aumentare le garanzie offerte.

In quest’ultimo caso le possibilità sono vincolare il proprio TFR a garanzia del prestito, la firma di un garante o eventuali beni mobili ed immobili a garanzia del prestito.

Ovviamente la garanzia alternativa più usata e diretta è la firma di un garante qualificato, che permette di aggirare quasi tutti gli ostacoli all’ottenimento del prestito.

Quali prestiti possono richiedere i dipendenti pubblici e statali a tempo determinato

I prestiti richiedibili dai dipendenti pubblici e statali con contratto di lavoro a tempo determinato o a progetto sono i prestiti personali, la cessione del quinto o i prestiti Inpdap.

I prestiti personali possono essere finalizzati, per esempio all’acquisto di un’auto o di un computer ed offerti direttamente dal venditore o non finalizzati, senza la necessità di motivare la richiesta.

Per richiedere un prestito personale è necessario avere un contratto di almeno 36 mesi, vincolare il proprio TFR a garanzia del prestito e rimborsarlo in massimo 24 mesi.

Ovviamente si possono richiedere soltanto piccoli prestiti, a tasso fisso e senza la necessità di sottoscrivere coperture assicurative.

Il pagamento dei prestiti personali solitamente avviene tramite accredito e addebito diretti sul proprio conto corrente.

La cessione del quinto invece è caratterizzata dal pagamento delle rate mensili da parte del proprio datore di lavoro, tramite trattenuta diretta sullo stipendio.

L’importo richiedibile è vincolato alla quota cedibile, che non può superare il 20% dello stipendio netto mensile, per un massimo di 120 mensilità, oltre che alla durata del proprio contratto ed al TFR vincolabile a garanzia del prestito.

Il tasso d’interesse è fisso ed agevolato per i dipendenti pubblici, però è necessario sottoscrivere una polizza assicurativa sulla vita e contro la perdita del lavoro.

Prestiti Inpdap per dipendenti pubblici e statali a tempo determinato

Infine una particolare forma di prestito agevolato richiedibile dai dipendenti pubblici e statali a tempo determinato sono i prestiti Inpdap, gestiti dall’Inps e vincolati all’iscrizione del dipendente alla gestione unitaria delle prestazioni sociali e creditizie.

I prestiti disponibili sono piccoli prestiti e prestiti pluriennali diretti o garantiti. Per quest’ultimi è necessario però essere iscritti alla Gestione unitaria da almeno 4 anni.

Per richiedere i prestiti Inpdap è necessario inviare la documentazione necessaria all’Inps esclusivamente per via telematica, tramite la propria Amministrazione di competenza.

I dipendenti pubblici e statali a tempo determinato devono avere un contratto di almeno 36 mesi, la durata del prestito non deve superare quella del proprio contratto e devono vincolare il TFR a garanzia del prestito.

I prestiti Inpdap possono essere richiesti anche con protesti e segnalazioni ai Crif, ed essere rinnovati dopo il rimborso della metà del prestito.

Con i piccoli prestiti è possibile richiedere fino ad 8 mensilità rimborsabili in 48 mesi, senza motivazione e con un TAN del 4,25%, più uno 0,5% per le spese dell’Inps ed un contributo variabile al Fondo Rischi, fino ad un massimo dell’1,20%.

I prestiti pluriennali diretti invece hanno durata massima di 120 mesi, necessitano di una motivazione documentata, hanno un TAN del 3,5%, più lo 0,5% per le spese d’amministrazione dell’Inps ed un contributo al FR fino ad un massimo del 2,20%.

Infine i prestiti pluriennali garantiti sono delle normali cessioni del quinto con banche e finanziarie convenzionate con l’Inps, dove l’Istituto di previdenza sociale fornisce una garanzia sulla vita, contro la riduzione dello stipendio o la cessazione dal servizio senza diritto alla pensione, in cambio di un contributo fino al 3% per il Fondo Rischi.

Conclusioni

I lavoratori dipendenti pubblici e statali a tempo determinato o a progetto possono richiedere un prestito sia personale che tramite la cessione del quinto, purché il loro profilo rispetti alcuni parametri fondamentali.

Inoltre i dipendenti pubblici e statali con contratto a tempo determinato iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni sociali e creditizie, possono accedere a prestiti Inpdap agevolati con tassi d’interesse convenzionati.