telegram isisDopo Anonymous, anche la messaggeria online Telegram ha deciso di iscriversi alla guerra contro l’Isis. Lo ha fatto annunciando la chiusura di 78 profili utilizzati in precedenza da sostenitori dello Stato islamico per comunicare tra loro. Si tratta della prima volta in assoluto per la app di messagistica, considerata estremamente sicura dagli addetti ai lavori, ma spinta ad assumere un provvedimento di questo genere dall’utilizzo fattone dai simpatizzanti del califfato.

A dare la notizia è stato il sito internet del quotidiano francese Le Monde, il quale ha aggiunto che tutti i canali ufficiali dell’Isis, in francese e inglese, sono stati oscurati, come è successo del restoall’agenzia di stampa dell’organizzazione terroristica. La stessa Telegram ha poi annunciato da parte sua che nel prossimo futuro provvederà ad attivare una serie di meccanismi atti asegnalare i contenuti considerati “riprovevoli”.

Un atto praticamente dovuto, se si pensa che proprio su Telegram lo Stato islamico ha provveduto alla rivendicazionedella paternità degli attacchi del 13 novembre a Parigi. Sempre sulla app per la messaggistica online, inoltre, i sostenitori del califfato avevano in precedenza rivendicato la paternità dell’attentato all’aereo russo caduto nel deserto del Sinai.

Creata da due russi, i fratelli Durov, ora anche Telegram non ha esitato a schierare la sua potenza di fuoco contro l’Isis, ampliando il fronte tecnologico che ha deciso di opporsi con tutti i mezzi possibili alla strategia terroristica dei fondamentalisti islamici. Un fronte che potrebbe decisamente ampliarsi nelle prossime settimane, con altri attori in grado di fornire una concreta mano contro la strategia del terrore dell’Isis.