Esiste una tipologia di prestito che non prevede l’obbligo di rimborso: con il finanziamento a fondo perduto il capitale concesso (o almeno una parte di esso) non deve essere restituito e non dà origine ad interessi passivi; per questa loro caratteristica è arduo definirli prestiti, mentre sembra più adatto utilizzare la parola investimento. I finanziamenti a fondo perduto vengono erogati dagli enti pubblici con il fine di favorire l’autoimpiego e lo sviluppo economico: ecco cosa sono e come richiederli.

A cosa servono i finanziamenti a fondo perduto

Esistono diverse tipologie di finanziamento a fondo perduto: possono essere concessi da vari enti (Regione, Stato, Europa) e di solito sono pensati per quelli che vogliono avviare una loro attività, con un occhio di riguardo alle startup, all’imprenditoria femminile e ai giovani aspiranti imprenditori; periodicamente vengono anche lanciati dei bandi per la concessione di finanziamenti alle imprese (anche già esistenti) di zone che vengono considerate svantaggiate, in modo da poter ridare slancio allo sviluppo economico dell’area, e bandi dedicati alle grandi aziende impegnate negli investimenti in settori strategici di pubblico interesse.

Le modalità per richiedere un finanziamento a fondo perduto

Questi prestiti-non-prestiti vengono quindi erogati da enti pubblici regionali, statali o europei con lo scopo di agevolare lo sviluppo dell’imprenditoria sul territorio; le persone interessate devono sempre fare attenzione ai bandi che vengono emessi: per parteciparvi bisogna compilare la domanda e allegare il proprio business plan, ma ogni bando presenta delle sue specifiche modalità di accesso. Il protagonista principale di questo settore è Invitalia: è proprio l’Agenzia per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo dell’impresa a gestire la maggior parte dei bandi emessi. Per richiedere un finanziamento a fondo perduto in molti casi è quindi sufficiente registrarsi al sito di Invitalia, compilare il modulo di domanda online, inserire tutte le informazioni richieste relative all’impresa e ai suoi obiettivi e allegare il business plan.

Le domande vengono analizzate dall’Agenzia seguendo un ordine cronologico di invio: dopo un primo controllo, gli ideatori dei progetti che vengono ritenuti migliori possono essere convocati per un colloquio, in modo da verificare con più precisione le potenzialità del piano e la solidità della strategia che si intende seguire. Chi vuole avviare una nuova attività spesso fatica non poco a reperire le risorse necessarie, quindi il finanziamento a fondo perduto può rappresentare la soluzione ideale, visto che non sono previsti neanche la restituzione del capitale e il pagamento degli interessi; al tempo stesso bisogna però tenere a mente che le risorse erogate sono limitate (quindi non tutti possono beneficiare delle agevolazioni) e che spesso i tempi di attesa sono decisamente lunghi.