Ogni squadra di calcio fa riferimento ad uno stemma e poi simbolo. Sapete quale sia la storia del famoso “ciuccio napoletano”, cioè l’asinello usato dalla squadra di calcio del Napoli? Oggi questa è una “squadra” tra le più famose ed importanti e come tale è normale che ci sia una curiosità sulle sue “origini”.

Come tutte le cose affascinanti di Napoli, con i suoi mille volti e la filosofia di vita, la leggenda della nascita della città partenopea fino all’ottima cucina, tutto nasce da un errore di comprensione. Tranquilli che ora spieghiamo cosa vogliamo dire.

La storia del simbolo della squadra di calcio Napoli

L’ironia è il motivo che ha spinto a scegliere l’asino come stemma della squadra napoletana. Le altre squadre di calcio avevano animali possenti e irruenti. Chi Il cavallo rampante, chi un Toro impennato o un leon. Originariamente, lo stemma del Napoli, era anch’esso rappresentato da un cavallo rampante dorato, rinchiuso in un ovale azzurro, ad indicare il mare famoso della città.

Questo cavallo puntava le zampe posteriori su un pallone da calcio. L’associazione aveva ripreso questo disegno dall’antico Regno di Napoli che venne poi unificato al resto d’Italia. Tale stemma durò solo un anno dal 1926 al 1927, cioè agli esordi.

Come mai venne scelto proprio l’asino

Continuando a parlare della sua storia, vediamo che al termine del campionato, l’industriale fondatore della squadra, Giorgio Ascarelli, si trovava nel rione Luzzatti, presso una redazione giornalistica satirica. Quest’ultimi, mentre terminavano l’intervista, fecero una battutaccia. Dissero all’industriale: più che una squadra di cavalli rampanti mi sembrano il ciuccio e fichella.

Venne poi diffusa una vignetta satirica con un calciatore con la divisa azzurra del Napoli e il viso d’asino, tutto incerottato e malconcio.

La storia del ciuccio e fichella è una leggenda del rione Luzzatti. Qui, anni ed anni passati, forse addirittura secoli. Girava per il rione, pieno di fichi da mangiare, un pover’uomo con un asinello che era vecchio e malato, malconcio e pieno di piaghe. L’uomo, di notte, raccoglieva i fichi che cadevano dagli alberi per mangiarli lui e il suo asinello, per questo venne chiamato “fichella”.

Dunque questi giornalisti avevano paragonato la propria squadra, il Napoli, a degli asinelli di un padrone più malconcio di loro. Da qui, l’ironico industriale, decise di adottare l’asino.

Di che colore è il “ciuccio” del Napoli?

Ovviamente la divisa del Napoli e azzurra, poiché essa rappresenta il mare di Napoli, famoso in tutto il mondo. Tuttavia anche lo stemma, cioè l’asinello o ciuccio della squadra di calcio è appunto azzurro.

Sono stati moltissimi i cambiamenti, da grigio in divisa azzurra ora totalmente azzurro. Rimane una icona della storia della squadra di calcio.