L’olio extravergine di oliva è un prodotto straordinario della tradizione italiana: saporito e versatile su ogni piatto, viene ottenuto dalla spremitura di olive di alta qualità grazie all’impiego di macchinari di ultima generazione utilizzati con estrema attenzione e competenza. In questo modo, durante il processo di lavorazione, nulla dell’oliva viene sprecato, ogni parte contribuisce a donare all’olio il sapore unico e intenso che lo contraddistingue.

Tra le zone d’Italia più rinomate per la produzione di olio extravergine d’oliva c’è senza dubbio il Garda Trentino, in cui si possono individuare molte località, come per esempio Riva del Garda, che contribuiscono in modo determinante al successo di quest’eccellenza italiana sul mercato nazionale e internazionale.

La modernità dei frantoi delle aziende più rinomante del settore presenti sul territorio fa sì che molti agricoltori vi si affidino per sfruttare i più diversi servizi messi a disposizione, beneficiando di professionalità e trasparenza.

Attraverso una rapida ricerca sul web, digitando per esempio su un qualsiasi motore di ricerca “frantoio riva del garda” sarà possibile venire a conoscenza dei punti di riferimento della zona, come per esempio OlioCru, che vanta un impianto tra i migliori d’Europa per innovazione.

Nel Frantoio di Riva del Garda di OlioCru, infatti, vengono rispettati tutti i passaggi principali che rendono il prodotto finale puro e ricco di sapore. Ricco di acidi grassi monoinsaturi, questo olio si presta benissimo a ogni tipo di cottura, da quella al forno alla frittura ma si predilige palesemente l’utilizzo a crudo, che esalta in modo inconfondibile l’aroma dei piatti.

Il processo produttivo dell’olio extravergine del Garda

La prima fase dopo la raccolta delle olive, che vengono opportunamente ripulite da ogni impurità, è la molitura La molazza è una sorta di macina solitamente in pietra (ma oggigiorno viene preferito un materiale più efficace come l’acciaio) che, ruotando in maniera costante, spreme i frutti per estrarne il succo.

Nell’olio di oliva del Garda, è prevista sia la molitura in cui è incluso il nocciolo, sia quella di olive denocciolate, differenziando anche quelle da coltura tradizionale e biologica. A seconda delle necessità del produttore, vengono impiegate quindi tecniche diverse.

Il primo fattore che viene controllato dopo la spremitura e, senz’altro, l’acidità che in un olio extravergine di oliva non può essere superiore allo 0,8%. In tal senso, l‘acido oleico liberato dai frutti dell’ulivo deve sempre indicare valori che attestino la buona qualità degli stessi. Altro fattore sottoposto a controllo chimico è la quantità di perossidi che determinano la freschezza stessa delle olive appena raccolte.

Laddove il processo di ossidazione porti ad alterarne il sapore con il noto aroma rancido, significa che la raccolta non è avvenuta correttamente e le olive sono state danneggiate da un errato stoccaggio o da una conservazione non ottimale. Infine, a conclusione del processo, vengono misurati anche i polifenoli, antiossidanti naturali che conferiscono all’olio extravergine il tipico sapore robusto ma gradevole.

La filtrazione è un altro passaggio fondamentale cui sottoporre questo prodotto, al fine di preservarne il sapore e le proprietà organolettiche che altrimenti, col passare del tempo, rischierebbero di scadere inevitabilmente. Il Frantoio di Riva del Garda di OlioCru offre tre sistemi diversi: quello classico, a cartoni e a gas. I primo si avvale dell’impiego di farine fossili che vanno a costituire i filtri nei quali il liquido passa: vengono trattenute così sia l’acqua che le parti solide.

I cartoni, rigorosamente privi di OGM, sono invece cellulose nobili che trattengono ancora più efficacemente tali particelle in quanto offrono anche un’adeguata resistenza meccanica a rendere l’olio davvero brillante in uscita.

Infine, vi è il filtro lenticolare a gas, costituito da cerchi concentrici in PVC alimentare in cui l’olio è sospinto grazie alla pressione di un gas inerte assolutamente innocuo come l’azoto.

Al termine del processo produttivo, quando soddisfa tutte le proprietà organolettiche di sapore e limpidezza, l’olio viene imbottigliato sempre grazie alla pressione creata da un gas inerte: in questo modo si evita che l’ossigeno, notoriamente ossidante, possa penetrare nei contenitori di latta o nelle bottiglie di vetro in cui verrà conservato.

In tal senso, lo si può avere nei formati più piccoli da mezzo litro fino a quelli da 5 litri. Non manca anche un settore dedicato alle etichette, personalizzate a seconda delle richieste dei singoli produttori.