Hai sentito spesso parlare di batteriofagi ma non sai a cosa si riferisce tale termine? I batteriofagi possono essere definiti come grandi virus a sei zampe, una testa grande dove sono racchiusi i codici genetici e un corpo allungato. Scientificamente vengono anche definiti come antibiotici naturali, scoperti per la prima volta da Ernest Hakin all’incirca un secolo fa. Un batteriofago, chiamato anche fago, è quindi un virus in grado di provocare la distruzione di un batterio per lisi. Ma procediamo per gradi e andiamo a scoprire insieme tutto quello che c’è da sapere su questa tipologia di virus ad azione antibiotica.

Habitat e caratteristiche del virus

I primi batteriofagi scoperti in acqua sono stati successivamente studiati ed etichettati come virus di grandi dimensioni. L’azione dei batteriofagi si concentra in direzione d’attacco di un determinato batterio, scegliendo un punto preciso in prossimità della sua superficie. A questo punto il virus inietta l’acido nucleico all’interno dell’organismo del batterio seguendo due possibili strade: quella del ciclo litico e quella del ciclo lisogenico.

Il ciclo litico si serve dell’apparato di riproduzione dell’ospite per la produzione di nuove cellule fino all’aumento del suo volume e allo scoppio finale. Il ciclo lisogenico si va ad integrare all’interno di una parte specifica del cromosoma dell’ospite. In virtù di questi cicli appena descritti i batteriofagi possono essere suddivisi in due categorie. I batteriofagi vengono definiti virulenti se associati al ciclo litico, oppure temperati in corrispondenza del ciclo lisogenico.

La struttura dei microrganismi consiste in un filamento di materiale genetico, a sua volta avvolto da un rivestimento di proteine. I batteriofagi si distinguono nella categoria testa-coda, a struttura complessa, e nella categoria filamentosa dove la molecola di DNA viene circondata da una struttura semplice a copie multiple formate da tre proteine.

Utilizzi dei batteriofagi

All’interno delle tecnologie di DNA ricombinato i batteriofagi vengono sfruttati come vettori cloni, proprio come i plasmidi. In termini semplici si può descrivere l’utilizzo dei batteriofagi a contrasto delle infiammazioni batteriche. I virus attaccano soltanto le cellule batteriche responsabili dell’infiammazione, in tutta sicurezza per le cellule umane, usati come una sorta di antibiotici naturali. 

Nel corso degli ultimi anni la terapia a base dei batteriofagi è stata spesso utilizzata in sostituzione o abbinamento alle tradizionali terapie antibiotiche, trattando infezioni polmonari e intestinali. Nonostante alcuni successi la terapia non soddisfa pienamente le attuali legislazioni vigenti all’interno del nostro paese, motivo per il quale si devono attendere ulteriori conferme e studi riferiti ai possibili effetti collaterali sull’uomo.