Alita – Angelo della battaglia, diretto da Robert Rodriguez, risulta uno dei film più attesi di questo 2019 presenti all’interno delle programmazioni cinematografiche odierne basato sull’omonimo manga degli anni 1990-1995. La trasposizione cinematografica di Alita – Angelo della battaglia presenta una varietà di scene spettacolari e azione, il tutto arricchito da una scenografia d’effetto grazie ai costumi e al filone della narrativa.

Alita – Angelo della battaglia: trama della pellicola cinematografica

La trama della versione cinematografica del manga Alita – Angelo della battaglia è ambientata nell’anno futuristico 2563, mentre il pianeta Terra risulta devastato dall’ultimo grande conflitto in grado di seminare panico e distruzione da circa trecento anni. La cyborg protagonista Alita, alla quale è stata cancellata la memoria del proprio passato, viene trovata dal medico Daisuke Ido all’interno della Città di Ferro, l’ultima località sospesa al di sotto di Zalem.

Il ritrovamento della testa di Alita all’interno di una discarica consente a Ido di crearle un nuovo corpo, diventando successivamente la sua assistente alla ricerca del proprio passato, aiutata anche dall’amico Hugo. All’interno della storia lo sport del Motorball risulta l’unica via di accesso alla città di Zalem, al quale Alita si avvicina scoprendo di possedere un grande potenziale.

A seguito di numerose vicende e della perdita del suo grande amore Alita affina le proprie abilità sportive al fine di conseguire il titolo di Ultra-campionessa per sfidare il suo più acerrimo antagonista.

Alita – Angelo della battaglia: recensione del film

La versione cinematografica del manga di culto ideato da Yukito Kishiro si presenta come realtà tipicamente futuristica ma allo stesso tempo afflitta dalla perdita di speranza umana, relegata al lavoro e all’assenza di mobilità sociale, fatta eccezione per il ruolo ricoperto dallo sport del Motorball.

Alita – Angelo della battaglia si dimostra ricco di personaggi, costumi, scenografie e sfaccettature, alternando magistralmente la fatica che regna all’interno del mondo umano con l’alternativa della distrazione fornita dallo sport del Motorball, una sorta di gioco in stampo gladiatoriale, dove la cyborg Alita tenta di approdare in veste di Ultra-campionessa.

Al di sopra dei cosiddetti buoni della storia si trova l’antagonista per eccellenza Vector a supervisione delle corse del motorball e dei cacciatori di taglie, fornendo accessi ai propri favoriti per la città di Zalem. La realizzazione degli edifici a scenario della clip cinematografica si associa alla versione originale del manga sotto colorazioni affacciate direttamente verso la luce solare in una collocazione strettamente mesoamericana, il tutto impreziosito da dettagli derivanti dell’architettura guatemalteca.