I grattacieli consistono in un’imponente costruzione realizzata in verticale caratterizzata da un notevole numero di piani, adibita soprattutto allo sfruttamento dello spazio verso l’alto in assenza della possibilità territoriale di potersi estendere in orizzontale. L’origine del termine grattacielo deriva dall’inglese ‘skyscraper’, ovvero dalla sua traduzione ‘gratta il cielo’, un’espressione tipica del XVIII secolo utilizzata per descrivere gli alberi maestri delle imbarcazioni inglesi.

Grattacieli: le altezze massime

Quali altezze si dimostrano in grado di raggiungere i grattacieli? Ogni costruzione integra determinati limiti architettonici rappresentati dallo sfruttamento dello spazio, dai materiali di realizzazione, dalla struttura del terreno e via elencando.

Basandosi inoltre sullo stato dei venti e sulle caratteristiche tecniche, secondo il parere dei progettisti della Taisei Corporation di Tokyo, le dimensioni verticali massime di un grattacielo possono raggiungere un’altezza pari a 4 mila metri per un diametro complessivo pari a 6 chilometri. La struttura si dimostrerebbe in grado di comprendere e suddividere 800 piani per una capienza massima di 1 milione di persone, prevedendo tuttavia costi di realizzazione eccessivamente onerosi.

Il primo grattacielo della storia, origine della denominazione

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare il primo grattacielo della storia sembrerebbe ricollegarsi all’Home Insurance Building di Chicago, ponendo in secondo piano la città americana di New York. Nel 1885 l’Home Insurance Building presentava un’altezza pari a 10 piani in aggiunta ad altri due livelli nel 1890, sotto i lavori del progettista William LeBaron Jenney.

Ancor prima dell’utilizzo del termine inglese ‘skyscraper’, secondo quanto riportato dall’Oxford English Dictionary, la parola grattacielo risultava già in uso per descrivere oggetti e realizzazioni triangolari, mentre all’interno del territorio italiano, secondo gli studi dell’urbanista olandese Gerard Peet, tale termine risulterebbe in uso dal XIII secolo, coniato successivamente dagli inglesi.

Grattacieli: grattaterra e grattaoceano

I grattacieli possono essere suddivisi non soltanto in altezze verticali ma anche nelle sottocategorie di grattaterra, per indicare le costruzioni sottoterra, e in grattaoceani per indicare invece gli oceanscraper sotto il progetto dell’Aequorea dell’architetto belga Vincent Callebaut indirizzato verso un riciclo di materiali quali l’immondizia.

Ad esempio dei grattaterra si trova il progetto di BNKR Arquitectura, il quale potrebbe essere portato a termine al di sotto del suolo in piazza centrale di Città del Messico, ospitando ben 56 piani di profondità assumendo una struttura simile a quella di una piramide rovesciata. Le costruzioni imponenti dei grattacieli integrano generalmente un tempo stimato per la realizzazione pari a circa venti mensilità, sotto l’eccezione cinese della costruzione di un edificio da 57 piani avvenuta in meno di tre settimane totali.