Ad attestare la crescita del settore delle assicurazioni, sono il numeri di premi del 2017, arrivati fino a 131 miliardi di euro, di cui un centinaio nel settore vita, mentre sedici miliardi arrivano dalle assicurazioni per le auto. E se l’ammontare degli assicurati è aumentato, lo sono anche i dipendenti assunti dalle compagnie, arrivate a circa 300,000 lavoratori.

Perché il settore assicurativo è cresciuto?

Nel giro di venti anni, il numero delle polizze stipulate è aumentato dal 4 % al 15,4 %, ed uno dei fattori che ha inciso su questa crescita è stata proprio la tecnologia: le assicurazioni, infatti, hanno messo a disposizione dei potenziali clienti servizi online. Tramite internet, infatti, i clienti possono valutare le varie offerte delle compagnie assicurative, avendo più strumenti per scegliere la polizza più adatta alle proprie esigenze (e alle proprie tasche), permettendo anche di stipulare in un breve lasso di tempo.

All’inizio del 2018, sempre più compagnie cominciarono a ricorrere ai Pir (Piani individuali di risparmio), nati per canalizzare i risparmi degli italiani in investimenti a medio e/o lungo termine, permettendo all’economia del paese di riprendersi. Secondo l’Ania (Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici), con i Pir si sono incassati premi per 1,624 miliardi di euro.

Questi piani di risparmio sono stati introdotti nella legge di Stabilità del 2017, nel profilo fiscale, ed offrono la possibilità di ottenere delle agevolazioni successorie. Inizialmente, i Pir erano limitati a pochi prodotti, nel ramo assicurativo, ma nella seconda metà del 2017 la richiesta dei premi assicurativi è aumentata, e l’offerta di questi strumenti finanziaria si è estesa.

Già nel 2016, la maggior parte degli italiani considerava le assicurazioni più affidabili e sicure delle banche (circa il 20 % di più in base alle statistiche), non solo per le loro innovazioni tecnologie, ma anche per il modo in cui aiutavano sia le imprese che le famiglie. Insomma i rincari delle assicurazioni hanno inciso solo in parte sulla crescita delle compagnie.

Il lavoro nel campo assicurativo

Se i clienti delle assicurazioni sono aumentati, lo è anche il loro personale, visto anche l’ampliamento delle reti di vendita e del servizio di consulenza offerto dalle varie compagnie.

Secondo un articolo di University2Business.it, pubblicato online nel settembre del 2018, sembra un “periodo magico” per lavorare nell’ambito assicurativo, in quanto, come è già stato accennato in precedenza, i loro servizi diventano sempre più “digitali”, e si ricercano nuovi assunti dai 22 ai 34 anni, essendo questi ultimi dei nativi del digitale.

Non bisogna nemmeno trascurare il fatto che i neo-assunti devono essere dotati di buone capacità comunicative, per offrire una buona consulenza ai clienti.

Chi è interessato ad entrare in questo settore in crescita, per diventare agente assicurativo deve essere residente in Italia (o di un altro stato dell’Unione Europea), godere dei diritti civili e non aver subito delle condanne, ed essere iscritto come agente al Registro RUI (Registro Unico degli Intermediari Assicurativi e Riassicurativi).

In seguito, se si vuole diventare dei veri e propri assicuratori, è necessario superare un esame (un test a risposte multiple), che tratta temi di diritto delle assicurazioni, discipline sulle previdenze complementari e sull’attività di agenzia e mediazioni, tecniche assicurative, nozioni di diritto privato, etc.

Gli agenti dell’assicurazione guadagno in base al numero di polizze stipulate e alle loro approvvigioni, ma molte agenzie assicurative danno un fisso mensile (al quale si possono aggiungere anche dei bonus).