A causa della profonda crisi economica mondiale della quale quasi tutti i Paesi più industrializzati stanno risentendo nell’ultimo decennio- e che ha costretto a  rivalutare al ribasso molti aspetti della  loro economia- anche il mercato immobiliare ha conosciuto una forte regressione.

Oggi è più difficile trovare gente che accetti di investire negli immobili, a meno che non si tratti di società pronte a capitalizzare o di personaggi facoltosi. La mancanza di un lavoro fisso, o peggio ancora lo svolgimento di un lavoro in nero, spinge i contribuenti a non potersi permettere di accendere un mutuo ed a vivere per lo più in affitto.

Il mercato immobiliare: quali prospettive?

Alla luce del discorso che abbiamo brevemente affrontato, investire negli immobili conviene ancora? Pare proprio che la risposta a questa domanda sia “No”.

Si stima che in Italia circa il 73% delle persone possegga una casa di proprietà. Molta di questa gente, negli anni passati, ha avuto modo anche di trovarsi a possedere una o più di quelle case che vengono utilizzate di solito come case per le vacanze o da affittare a terze persone. Tutto questo perché in numerosi casi ci si è ritrovati ad ereditare case di parenti defunti o perché si è deciso di investire negli immobili, ritenendolo un modo più che valido per mettere al sicuro i risparmi. Il problema è che, in realtà, investire negli immobili rischia, per diversi versi, di rivelarsi un vero e proprio boomerang. I motivi principali di questo potenziale disastro economico sono tre.

Investire negli immobili non comporta un recupero totale né un aumento del capitale investito. Sono molto rari i casi in cui si riesca ad accrescere il valore del proprio immobile e a rivenderlo ricavandovi un guadagno. Non solo: se è vero che soltanto gli immobili siti in certe zone d’Italia hanno mantenuto un loro valore sul mercato (per esempio nelle città capoluogo e d’arte),in molte altre zone d’Italia il valore degli immobili è crollato. Qualora si riesca a venderli si riuscirà a recuperare una somma più bassa del valore inizialmente investito.

Investire negli immobili comporta una lentezza non quantificabile nel recupero della propria liquidità. Acquistare beni immobili e spendere così tutto il capitale che si ha a disposizione è tutto tranne che una decisione saggia da prendere. Ipotizzando che per una qualche emergenza si debba aver accesso a denaro contante nel più breve tempo possibile, l’immobile acquistato non ci aiuterà in questa impresa. Potremmo metterlo in vendita ma dobbiamo essere consapevoli del fatto che un immobile non si vende dall’oggi al domani e che potremmo riuscire a venderlo come non venderlo mai.

Investire negli immobili comporta di sostenere spese extra rispetto a quelle di acquisto. Una casa non bisogna comprarla: come si dice spesso, va anche mantenuta. Si devono pagare eventuali spese condominiali e tutte le spese per l’allaccio delle forniture, nonché le tasse stabilite dalla legge per le seconde case. I costi si potrebbero ammortizzare affittando la casa a terzi, ma il rischio di incappare in inquilini morosi è molto alto e spesso è difficile riuscire a convincerli a lasciare l’immobile (senza contare che potrebbero arrecare danni alla casa e non pagare anche in questo secondo caso).