Dopo un autunno di fuoco in proposito della riforma delle pensioni, in queste prime settimane del 2017 la situazione risulta più chiara e delineata. Vediamo di seguito quali sono le novità, i dettagli della riforma, come funziona l’anticipo pensionistico per le donne madri con i figli a carico, la cosiddetta opzione donna e la pensione anticipata contributiva per maternità.

Anticipo pensionistico standard per le donne: informazioni generali

Consapevoli che la riforma delle pensioni 2016-2017 ha reso l’età pensionabile di vecchiaia uguale per gli uomini e le donne, esistono beninteso alcune differenze piuttosto considerevoli circa il cosiddetto anticipo pensionistico per le quali queste ultime sono libere di lasciare prima il lavoro rispetto ai lavoratori.

Parliamo proprio in questi termini della pensione anticipata per le donne, mediante cui le lavoratrici possono in effetti abbandonare il lavoro un anno prima dei lavoratori. Le prime, in ordine, potranno beneficiare della questione al raggiungimento di un periodo contributivo pari a 41 anni e 10 mesi, i secondi potranno non prima dei 42 anni e 10 mesi per l’appunto.

La situazione, al netto di imprevisti o eventuali svolte, dovrebbe rimanere la medesima fino al primo gennaio 2019. Da quel momento in poi i requisiti cambieranno aumentando. Si parla di 4 o 5 mesi in più sia per le donne che per gli uomini, quantità che di conseguenza consentirà ai lavoratori di beneficiare dell’anticipo pensionistico rispettivamente a 42 anni e 2 mesi e a 43 anni e 2 mesi. Di seguito scopriamo quali agevolazioni vigono per le donne con figli a carico.

Pensione donna: opzioni ulteriori

Fra gli altri provvedimenti approvati negli scorsi mesi citiamo innanzitutto l’opzione donna, provvedimento per il quale le lavoratrici, avranno la possibilità di pensionarsi in anticipo: se dipendenti a 57 anni e 4 mesi d’età, se autonome a 58 anni e 3 mesi o con 35 anni di contributi versati. Per ora, considerando che tale opzione non è stata prorogata, il periodo indicato deve essere stato raggiunto entro e non oltre il 31 dicembre 2015.

Un altro piano interessa le donne in maternità. In questo caso, la pensione contributiva per maternità viene anticipata di 4 mesi a figlio per un massimo di 12 mesi. Ciò significa che oltre i 3 figli non vi sono agevolazioni ulteriori. Tuttavia sono loro riconosciuti contributi figurativi per le assenze lavorative dovute ai seguenti casi: assistenza ed educazione dei figli fino ai 6 anni per un massimo di 170 giorni, dai 6 anni in poi i giorni accreditati potranno essere al massimo 25 ogni l’anno. Tali agevolazioni non interessano però le lavoratrici che beneficiano dell’Opzione donna.