GelatoSecondo la Coldiretti, nel 2015 abbiamo gustato ben 170 mila tonnellate di gelato artigianale in 600 diverse varianti.

Ma non tutti i gelati sono uguali: per valutarlo bene metti alla prova il tuo palato.

Se non si scioglie subito, è probabile che sia stato preparato con grassi vegetali idrogenati; se ti lascia una sensazione di unto, potrebbe contenere i digliceridi degli acidi grassi; se ti sembra colloso, è facile che contenga addensanti e se ti fa venire una gran sete alla fine vuol dire che è ricco di zuccheri, usati soprattutto per rendere la miscela morbida e setosa.

Per scegliere bene il tuo gelato, la regola è «meno ingredienti ci sono, meglio è»!

Nel gelato doc gli addensanti permessi sono guar, carruba e farina di tara, perchè sono di origine vegetale, non modificano il gusto nè la conta delle calorie che si dovrebbero aggirare sulle 130 per un cono alla frutta, 200 per un cono alla crema.

Sono vietati gli aromi artificiali, gli emulsionanti e i conservanti come la carragenina e i già citati digliceridi degli acidi grassi, il cui nome in codice è E471, utilizzati spesso nei gelati artificiali.

No agli oli vegetali come quello di palma o di cocco.

Dai, poi, un occhio al bancone: se espone più di 30 gusti, è probabile che siano stati preparati con prodotti semilavorati, liofilizzati o congelati.

Osserva il termostato: un gelato fresco e genuino deve essere conservato tra i -14°/-15°, non di più.