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Euro Stoxx50 (associato alla sigla STOXX50E nei mercati borsistici) è uno degli indici più autorevoli delle Borse del vecchio continente: comprende 50 tra le società quotate nei mercati europei dotate di maggiore liquidità, per cui, dall’analisi del suo andamento, si può capire molto circa lo stato di salute dell’economia dei paesi della zona euro. Le componenti del paniere comprendono infatti i principali titoli tedeschi, italiani, francesi e spagnoli, includendo anche realtà produttive dai Paesi Bassi e dalla Finlandia, come la Nokia.

Osservando i dati storici dell’indice nel corso degli ultimi 12 mesi, si nota un crollo delle quotazioni durante l’estate del 2015, a seguito dell’esplosione della bolla speculativa cinese e di tensioni nei mercati globali. Se a luglio si raggiungeva il valore massimo superiore ai 3700, le turbolenze estive hanno ridimensionato le quotazioni che sono quindi scese addirittura sotto la soglia dei 3000 a settembre. A novembre si registrava nuovamente un’impennata verso quota 3500, ma gli entusiasmi sono stati subito smorzati da un ulteriore calo invernale che ha fatto precipitare le quotazioni sotto i 2700. Le cause di questa fase “orso” vanno attribuite alle ripercussioni sui mercati mondiali del prezzo del greggio, in continuo calo in quel periodo, e alle poco promettenti prospettive di crescita economica di Cina, Europa e Stati Uniti. Ma ora qualcosa sta cambiando.

Dal mese di marzo, l’indice della Borsa internazionale (ecco spiegato come funziona l’investimento online in titoli) ha fatto registrare dei chiari segnali di ripresa, con un incremento superiore al 2% nel mese di marzo ed un’attuale crescita del 4% mostrata fin qui nel mese di aprile. Per alcuni analisti si tratta di una normale fase ciclica seguente ai forti cali dei mesi precedenti, per altri osservatori il periodo rialzista di queste settimana poggia su variabili macroeconomiche sia regionali che globali: il greggio sta recuperando valore, le quotazioni di Wall Street sono in rialzo e le imprese europee stanno facendo registrare delle buone prestazioni, in seguito alle iniezioni di liquidità della Banca Centrale, finalizzate a stimolare ulteriormente il sistema creditizio a famiglie e PMI. Tutto questo si è tradotto nel superamento della quota di 3100 punti, anche se è presto per dire se l’indice potrà salire ai valori della primavera scorsa, vista la crescita disomogenea delle economie europee.